Iena Audiens
“Zitto zitto!! Apnea... dove cazzo sei apnea, dove, quando mi servi?!”
Cercando di pensare il meno possibile, cominciò a fendere l’aria con le braccia disegnando velocissime parabole orizzontali
Prima sul letto, cercando di evitare il corvo-merlo e quello che sembrava un misto di feci e sangue
Poi fiondandosi a terra facendo scorrere i polpastrelli sulla moquette bagnata
“Bagnata?Ahahaha ...Non ha senso tutto questo”
“Dove cazzo le ho messe?”
“Cretino sono nel solito posto” lo rimproverò l’Ermellino
“Fottiti sottospecie di pene albino del cazzo!!”
Si, ora ricordava. Il solito posto.
Con ferocia mista ad eccitazione scoperchiò il vano batterie dell’immenso vibratore e ne recuperò il sacchetto pieno zeppo delle magiche pillole
L’ermellino gli sorrideva.
No non gli stava sorridendo. Stava ridendo di lui.
“Grazie bislungo, a buon rendere!”
L’istante dopo i 50 grammi di lattice che aveva in mano avevano diviso a metà il corpo dello sfortunato suggeritore
“Dove cazzo sono le mie scarpe?”
A terra c’erano solo scarpe da donna... E tutte sinistre
“Ahahahahah... Svegliatemi vi prego!!”
Frugò nella tasca della sua gonna alla ricerca delle chiavi della macchina
“Gonna? Che cazzo indosso a fare una gonna? Velluto rosso?”
In strada l’inconfondibile rumore di due auto che inchiodano, quasi all’unisono
Si affacciò e vide due furgoni rosa e neri dalle cui pance uscirono senza la minima grazia la bellezza di 8 uomini armati fino ai denti
“Perché? Ma che cazzo vi ho fatto?” si chiese ”Se in mezzo a voi c’è chi mi ha conciato così gli strappo le palle”
“Odio il velluto ed il rosso cazzo” urlò mettendosi le prime due scarpe sinistre che si trovava a portata di mano
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