Iena audiens
Il vestito di velluto rosso era piegato sulla sedia vicino al comodino
Su di esso si poteva vedere il palinsesto della tv via cavo,tutto spiegazzato e sporco di sangue
Si toccò il culo… tutto ok nulla di rotto… anche perché c’era poco da rompere
Si ficcò tre dita in bocca e le fece scorrere lungo tutte le pareti ma nulla... nessuna lacerazione
Un attimo... in bocca però sentiva l’inconfondibile sapore metallico del sangue
“Ma allora che cazzo…” e mentre ancora si interrogava sul perché di quel sapore notò come tra un dito e l’altro avesse dei profondi tagli… classici tagli da carta... i più odiosi… maledetti
Niente… non si era dato per vinto… aveva ripreso a farsi torturare la mano destra con quello stupido gioco perverso dei palinsesti
Era più forte di lui… mentre veniva succhiato voleva che gli si martoriasse la mano destra con del cartone
Il suo preferito appunto quello degli alberghi… rigido ma non troppo, plastificato quanto basta… letale al punto giusto
... e poi signori un pompino senza mani è sempre un pompino senza mani… carta o non carta
Riuscì con uno sforzo infinito a mettersi in ginocchio
“Un vibratore ed un vestito rosso rovinato” farfugliò con le mani ben piantate a terra
“Meglio della scimmia che l’altra volta voleva per forza ficcarmi la banana in culo” sorridendo tra sé e sé
Ok che ore sono… cazzo le 11... tra due ore esce Giulia di scuola…
Afferò il cellulare… “Che cazz…” infilato in un preservativo… ben oleato… un attimo
“Ahahahahahaahahhha che troia giuro che la prossima volta che la vedo me la paga… ahahahhhah”
Sciaff. Via il preservativo… “Cazzo non mi ricordo il numero… ah si…”
Tuck tuck tu tuck tuck tuck
“Il numero da lei chiamato non è al…”
“Mavvaffanculo non si fa trovare mai quando serve…”
Perché l’ho sposata? perché c’ho fatto Giulia?”
Perché la amavi coglione
Ma perché quel sabato sera di agosto allora nella casa al mare ti sei fatto trovare in quello stato sporco di sangue con quei nani che giravano per casa intrippati come 14enni al primo tiro di Popper?
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