Non maltrattare le centraliniste



“Buona sera signori… mi cercavate?”
Un vento ghiacciato gelò i presenti
“A quanto pare abbiamo compagnia… mi chiedo se lo spazio vitale di questa villetta non cominci ad essere insufficiente per tutti…” disse Niki, sbuffando evidentemente stizzita dal nuovo arrivo.
“Suvvia Niki, ti sto forse rubando la scena? Dovresti cominciare a convivere con l’idea di non poter essere sempre sotto i riflettori… anche le prime donne risentono dell’età prima o poi…” ribatté la donna in piedi sulla soglia, contornata dalla luce esterna, di cui era ancora impossibile distinguerne le fattezze.
Flash
Niki su un palco, avvolta in improbabili vestiti anni ’80, sorridente e compiaciuta da molteplici sguardi a lei diretti
Un ricordo vecchio, ma vivido…
“E tu…” disse la nuova arrivata avvicinandosi “Non ti ricordi di me?”
“Una cosa per volta cazzo… di questo passo mi esploderà il cervello, ma…”
“Non dovresti aver bisogno neanche di vedermi in faccia…”
Immaginò il sorriso compiaciuto sul suo volto
“…aspetta… la telefonata? Vero?” disse ricordando improvvisamente
Il suo inconscio sembrava sopperire alle gravi carenze della sua mente turbata in modo inappuntabile
“Ma che bravo… Devo averti colpito molto”
L’infarto mattutino del suo ultimo sogno. Sì, l’aveva decisamente colpito. E qualcosa gli suggeriva che quella non era stata l’unica volta.
“Piacere di conoscerti, sono La Voce Fuori Campo. Diciamo così.”
“Prego…?”
“Beh ognuno qui ha il suo ruolo nell’Oltre no? Io sono la voce delle telefonate, la voce delle persone che rimangono fuori dal tuo campo visivo, l’Angioletto e il Diavoletto sulle tue spalle, all’occorrenza il Grillo Parlante della situazione… Diciamo che soccorro in aiuto ogni qualvolta ce ne sia bisogno, questi sono solo alcuni esempi” disse compiaciuta la Voce, avvicinandosi ancora.
Finalmente entrò nello spettro di luce proiettato debolmente dalla lampada verde
La sua figura tradiva le aspettative generate dalla voce suadente e vellutata: mai era esistita donna più anonima
Capelli corti alle spalle, senza taglio. Occhi dal colore indefinibile. Un lungo cappotto informe e degli stivaletti ai piedi, rovinati sulle punte.
La Voce prese una sedia, con un abile gesto la rigirò al contrario e si sedette a cavalcioni, perfettamente davanti a lui.
Gli allungò davanti al naso una boccetta marrone
“Che ne dici di un aiutino per ricordare meglio chi sono questi loschi figuri che andiamo cercando?”

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