Credere negli angeli

 Iena Audiens


Si girò di scatto
Il tipo silenzioso aveva parlato e dall’interno dell’ascensore lo fissava ghignando ora
“A presto” disse premendo il bottone per risalire
“Ehi, ehi…un attimo!!” disse sbattendo i pugni sui portelloni d’acciaio che ormai lo separavano dal tipo ghignante.
Cominciò a cercare convulsamente il cellulare nell’elegante borsa di pelle
Le mani che tremano, scorrendo la rubrica fino alla L del suo Angelo
L’odore del lattice rimasto attaccato al telefono contribuiva a far contorcere ulteriormente il suo stomaco, avviluppato attorno a quel boccone di croissant
Niente campo, niente campo
Passi frenetici alla ricerca del fottuto campo
Poi finalmente, libero
“Il mio sesto senso stamattina mi ha suggerito di passare per la scuola di Giulia grazie a Dio”
“Laura?… Ma dove sei? Giu…. Giulia…è lì con te? Ma che ore sono?!”
“Ti sei forse trasferito a Londra durante la notte? E’ l’una. E sì, Giulia è seduta qui vicino a me in macchina… La lascio da mia madre prima di tornare in studio. Saluta quello smemorato di tuo padre tesoro…”
La risata di Giulia gli carezzò l’orecchio e la coscienza
Smemorato
Avrebbe potuto dire Quel Povero Rincoglionito Sodomita e Sciagurato di tuo Padre
Avrebbe potuto chiedergli Dove cazzo era e Dove cazzo aveva lasciato il cervello,limitandosi a quello che sapeva
Senza arrivare a contemplare il sequestro che aveva appena sventato
Il suo Angelo
Aveva salvato il salvabile, senza neanche farci troppo caso, come suo solito
“Mi scusi signore…”
Sussultò girandosi
Una specie di bambina, rannicchiata vicino un’elegante berlina, ce l’aveva con lui
“Non è che le è capitato di vedere un Ermellino da queste parti?”
“Un Ermellino bianco” ripeté quasi cantilenando
L’unico Ermellino che riusciva a ricordare di aver mai visto era stato abbattuto da un missile di silicone
“Ha presente quegli animaletti, lunghi… bianchi…?”
Continuò alzandosi, mantenendosi al fianco della macchina nella penombra
Non era una bambina, dalla voce poteva dirsi una donna. Ma l’aspetto era ingannevolmente infantile
“Sa, a volte può sembrare un po’aggressivo, ma in fondo è un bravo animaletto” aggiunse sorridendo amabilmente
Si avvicinò a quella giovane donna per sincerarsi su chi fosse e cosa volesse, ma lo fece senza troppa convinzione

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